Mese: Luglio 2017

  • Trieste, firma storica per il Punto franco: “Una svolta per il territorio”

    Trieste, firma storica per il Punto franco: “Una svolta per il territorio”

    di Redazione

    Il decreto attuativo mancante dal Dopoguerra è stato sottoscritto dal ministero delle Infrastrutture e quello di Economia e finanze. E’ il primo di questo tipo in Europa

    «Abbiamo finalmente il decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste, firmato dal ministero delle Infrastrutture e quello di Economia e finanze».

    Lo ha annunciato stamani, martedì 27 giugno, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro Graziano Delrio e il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino.

    Trieste è Porto franco dall’immediato secondo dopoguerra, ma mancava da allora un decreto attuativo. Ora l’Autorità portuale avrà piena disponibilità della gestione delle aree extradoganali e potrà spostarle nei punti realmente strategici, “liberando” il Porto vecchio..

    Ecco i commenti “a caldo”.

    Il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino: «È stato un iter complesso ma oggi finalmente viene dato all’Autorità il potere di gestione del Porto franco. Ciò significa che abbiamo una capacità di organizzazione e attrazione spaventosa. Durante la recente missione in Cina abbiamo visto brillare gli occhi degli interlocutori quando si sentivano dire che siamo l’unico vero Punto franco esistente in Europa, in cui si può fare anche manifattura industriale».

    l ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio: «Essere l’unico porto franco in Europa significa per Trieste più facilità di accesso delle merci, extra territorialità doganale, e quindi più competitività. Questo riconoscimento – ha aggiunto – rientra nella nostra visione del sistema portuale italiano come unico. L’Italia deve porsi sempre più come porta del Sud e dell’Est Europa. In questo senso Trieste rafforza l’intero sistema, non a scapito degli altri, ma attraendo più traffici. Si rafforza la vocazione europea dell’Italia che intende essere protagonista del sistema logistico e portuale mondiale».

    La presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani:  «Una pagina storica per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia, che porterà un’impennata sui posti di lavoro. È davvero un momento epocale per la città e per la portualità regionale. Abbiamo concluso un percorso amministrativo che ci permette di poter dire che il Porto di Trieste è il primo Punto franco internazionale in Europa a fare quello che si dice quando si parla di zona franca: extradoganalità, libero accesso e soprattutto la possibilità di svolgere in punto franco la prima lavorazione degli insediamenti industriali». La novità prospetta un ulteriore incremento dei posti di lavoro: «In un porto – ha aggiunto la presidente che si sta già sviluppando, dove negli ultimi due anni abbiamo avuto 250 posti di lavoro in più, adesso diamo un’ulteriore impennata. Mi auguro sia preziosa per gli insediamenti nel porto».

    Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza: «È un momento veramente storico per la nostra città. Questo porterà veramente molto interesse, lavoro e sviluppo per Trieste. Oggi credo che siamo l’unico scalo d’Europa Porto Franco».  «Mi sono emozionato – prosegue Dipiazza in una nota – perché ho capito l’importanza della giornata. I triestini forse non si ricordano, ma il Porto Franco era fermo da 20-30 anni. Oggi il decreto attuativo lo sblocca, con grande opportunità di lavoro e crescita per la nostra città».

  • Newsletter n. 6 – 2017

    La Newsletter della Federazione Nazionale degli Spedizionieri Doganali – ANASPED – si propone di fornire approfondimenti sui temi riguardanti l’attività dei propri iscritti, con notizie di spessore nazionale, europeo e internazionale. Allegata la Newsletter N° 6 di giugno 2017.

    Argomenti della Newsletter (Clicca sul titolo per aprire l’articolo):

    Trieste, firma storica per il Punto franco: “Una svolta per il territorio” di Redazione

    Codice Doganale dell’Unione Europea, convegno a La Spezia ad un anno dall’entrata in vigore di Redazione

    Contraddittorio doganale di Elena Bozza, avvocato e doganalista

    Fabrizio Giri nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Redazione

  • Contraddittorio doganale

    Contraddittorio doganale

    di Elena Bozza, avvocato e doganalista

    3 e 5 anni e contestazione del loro decorso in pre-contradittorio amministrativo:

    queste le regole per evitare l’addebito dei maggiori diritti doganali e le spese e i tempi di un processo giudiziario.

    In merito ai 3 anni, nulla di nuovo. Tutti rammentano il termine decadenziale dei tre anni entro il quale la dogana deve comunicare i maggiori diritti doganali ritenuti dovuti e non assolti; era l’art.221.3 CDC; è ora l’art. 103.3 CDU.

    Le novità concernono l’obbligazione doganale sorta da fatti penalmente rilevanti e il momento in cui eccepire alla dogana l’avvenuto decorso dei termini e dunque l’infondatezza della maggiore pretesa erariale. Così come chiarito anche dalla recente nota 51424 dell’8 giugno dell’Agenzia delle Dogane.

    Quando i maggiori diritti doganali sorgevano da fatti penalmente rilevanti, la dogana poteva richiederne il pagamento al contribuente libera dal rispetto di termini decadenziali, salvo l’avvenuta trasmissione della notizia di reato all’autorità giudiziaria entro tre anni, come statuito in seno alla Corte di Cassazione. E la eventuale mancata trasmissione nel triennio non bloccava l’azione di accertamento e il contribuente poteva eccepire l’intervenuta prescrizione dell’obbligazione doganale e dunque la sua illegittimità solo in sede giudiziaria, aggravato dunque dell’onere di depositare un ricorso alla competente commissione tributaria e supportare costi e tempi di un intero processo tributario per ottenere una dichiarazione del giudice di quanto evidente da un semplice calcolo temporale.

    Attualmente, i termini sono mutati, si è ottenuta più certezza e trasparenza e soprattutto un alleggerimento degli inutili aggravi a carico del contribuente.

    Infatti, qualora la nuova obbligazione doganale nasca da una situazione di natura penale, l’autorità doganale dovrà comunicare il debito entro 5 anni da quando l’obbligazione è sorta. Si tratta di una verifica ben più agile da compiere che immergersi in fascicoli penali alla ricerca del documento di inoltro della notitia criminis, soprattutto si pensi quando il processo penale riguardi persone terze e si è chiamati ad un pagamento in solido in virtù delle normative doganali senza la disponibilità di accesso diretto agli atti del processo penale.

    Ulteriore aspetto favorevole è la possibilità di ottenere l’abbandono della pretesa tributaria da parte della dogana in virtù dell’ormai decorso dei termini, già nella fase amministrativa del cd pre-contraddittorio con l’ufficio accertatore, evitando dunque di dover entrare in un processo tributario per vedersi riconosciuta la non debenza di quanto richiesto. Si tratta di utilizzare le osservazioni del contribuente sancite dall’art.12 della legge n. 212/00 ovvero dal neo articolo 22.6 CDU.

    Eccependo la prescrizione in seno alla contraddittorio amministrativo si potrà dunque ottenere il medesimo risultato, l’annullamento della maggiore richiesta erariale, senza dover sostenere i costi di un intero processo tributario, che peraltro attualmente sono appesantiti dall’immediata esecuzione del debito doganale accertato e dunque dalla spesso dovuta anticipazione del pagamento dell’intera somma erariale dell’accertamento a posteriori ovvero dal pagamento di un costoso premio assicurativo per l’apertura di una fideiussione a favore dell’Agenzia delle Dogane.

    Della possibilità di eccezione in fase amministrativa beneficiano anche i maggiori diritti doganali sorti prima dell’entrata in vigore del nuovo CDU e dunque prima del maggio 2016, indipendentemente da quando siano accertati dalla dogana; mentre il termine entro il quale dovranno essere comunicati sarà ancora quello definito in base al previgente art 221.3 CDC come interpretato dalla nostra Suprema Corte. Queste le nuove istruzioni fornite dall’Agenzia delle Dogane.

    In conclusione, si delineano sempre più motivi per utilizzare le possibilità di un pre-contraddittorio con l’ufficio doganale, utile in questo caso per poter ottenere un anticipato annullamento della maggiore pretesa erariale se decorsi i tempi che l’autorità doganale è chiamata a rispettare per la sua comunicazione, termini che attualmente si presentano anche in modalità più trasparenti per il contribuente.

  • Codice Doganale dell’Unione Europea, convegno a La Spezia ad un anno dall’entrata in vigore

    Codice Doganale dell’Unione Europea, convegno a La Spezia ad un anno dall’entrata in vigore

    di Redazione

    LA SPEZIA – Si è svolto venerdì 26 maggio, organizzato da ASPEDO (Associazione degli Spedizionieri doganali della Spezia) presieduta da Sergio Landolfi con la collaborazione di ANASPED (l’Associazione Nazionale dei Doganalisti), di ASSOCAD (l’Associazione dei Centri di Assistenza Doganale) e il Consiglio Compartimentale della Liguria dell’albo dei doganalisti , un seminario di analisi e di approfondimento del nuovo Codice Doganale dell’Unione ad un anno esatto dall’entrata in vigore .

    Dopo i saluti del presidente dell’ASdP   arch. Carlo Roncallo che ha ospitato l’evento nell’ Auditorium del Porto, della Presidente di Confindustria Francesca Cozzani , dei Presidenti delle Associazioni Nazionali Bruno Pisano e Massimo De Gregorio e del Presidente dell’albo dei doganalisti della Liguria Vincenzo Rovigi , ha aperto il lavori il dott Elvio La Tassa delegato p.o dell’ Ufficio Dogane della Spezia che trattato il tema dell’internazionalizzazione negli scambi commerciali , l’evoluzione del ruolo delle Dogane e il caso Spezia.

    La prima relazione è stata dell’avvocato Sara Armella ritenuta una delle massime espressioni italiane in materia di diritto doganale , già selezionata tra i migliori professionisti italiani nella consulenza e nel contenzioso tributario e insignita nel 2016 del titolo “Accademico del Diritto doganale”, nel suo intervento ha sostenuto che i protagonisti del nuovo corso dovranno essere soprattutto gli operatori doganali   che dovranno concorrere in un mercato che diventa sempre più globale e complesso , per queste ragione le imprese hanno la necessità di essere coinvolte attivamente ai principi e alle norme che regolano il diritto doganale. Una sfida impegnativa che premia la competenza e l’efficienza.

    La seconda relazione è stata sviluppata dal Professore Enrico Perticone,nella doppia veste di doganalista e professore di Merceologia doganale presso l’Università degli Studi di Pescara, da lui gli spunti sugli aspetti tecnico/procedurali delle principali novità che interesseranno il nuovo Codice e l’accento sulla necessità di semplificare e digitalizzare per migliorare i rapporti del dialogo tra imprese e agenzia delle dogane.

     

  • Fabrizio Giri nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale

    Fabrizio Giri nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale

    di Redazione

    l Sindaco della Città Metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro, ha firmato nei giorni scorsi il decreto di nomina con cui Fabrizio Giri è stato indicato come rappresentante della Città Metropolitana nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, l’organo strategico attraverso il quale l’autorità Portuale eserciterà ora le funzioni di pianificazione e coordinamento delle aree e dei servizi del porto.
    Il Comitato di gestione sarà composto inoltre dallo stesso Presidente dell’Autorità e da un rappresentante della Regione Veneto.
    Fabrizio Giri, membro del Consiglio Direttivo Anasped e di quello dell’Associazione Spedizionieri Doganali Venezia e di Assosped Venezia, è stato nel 2016 uno dei primi firmatari della costituzione del “Tavolo dell’economia marittima e portuale” organo degli operatori portuali attraverso il quale poter dialogare con le istituzioni alla luce del recente progetto di riforma delle Autorità portuali.
    “Ringrazio Luigi Brugnaro per la fiducia e sono onorato di rappresentare la Città in seno al Comitato di gestione portuale – ha commentato Fabrizio Giri – e lavorerò a stretto contatto col Sindaco e con il Presidente Muso- lino con il massimo impegno per il rilancio e lo sviluppo del Porto”.

    In concreto quali saranno le sue prime azioni o proposte?

    “Il Comitato di Gestione è un organo collegiale composto dal Presidente dell’A.P. (che lo presiede) e da rappresentanti di Regione, Città Metropolitana e Capitaneria di Porto. Quindi mi metterò a disposizione del Presidente per garantire il totale supporto nell’interesse dello sviluppo del Porto e della Città”.

    Quali pensa siano le priorità del Porto di Venezia?

    “Come detto dal Presidente Musolino, Sviluppo e Innovazione sono le linee guida, poi c’è anche la risorsa Crociere e il rinnovo delle Concessioni. Infine mi fa piacere riprendere le parole del Sin- daco Brugnaro che lo scorso maggio ha ringraziato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che al Forum <Belt and Road for International Cooperation> ha ribadito il ruolo del porto di Venezia tra i terminali italiani della Via della Seta Marittima che sempre più collegherà Asia ed Europa”.
    “A Fabrizio Giri – conclude il Sindaco – vanno i migliori auguri di buon lavoro”.
    Da Anasped le più vive congratulazioni per il prestigioso incarico.