Mese: Luglio 2016

  • Koper: quando l’erba del vicino non e’ la migliore

    Koper: quando l’erba del vicino non e’ la migliore

    di Redazione

    II comportamento della Slovenia per quanta riguarda i controlli doganali nel porto di Capodistria non è al di sopra di ogni sospetto il che finisce per danneggiare Trieste. Pesanti Ie dichiarazioni rilasciate dal direttore interregionale delle Dogane Maurizio Montemagno a margine della conferenza stampa svoltasi all’Agenzia delle Dogane in cui sono state annunciate Ie nuove disposizioni e agevolazioni dei Punti franchi di Trieste. <La concorrenza della Slovenia alle volte può essere sleale – ha denunciato Montemagno – perché la rapidità delle operazioni dovrebbe essere sempre coniugata con I’esigenza dei controlli. Chi è preposto a una certa funzione – ha spiegato – deve sempre controllare determinate spedizioni a rischio. Se non lo fa, viene meno alla propria funzione. Compito dell’Unione europea è anche facilitare i commerci, ma logicamente senza saltare i controlli>.

    In realtà, potremmo paragonare i 28 (27? ndr) Paesi dell’Ue a 28 portieri: alcuni sono molto attenti per non far passar ciò che non deve, altri un po’ disattenti, altri ancora preferiscono girarsi dall’altra parte. Nei singoli Stati vi sono legislazioni diverse e in quelli del Nord ad esempio vi è meno sensibilità nei confronti di certe tipologie di frodi. A Capodistria a causa della vicinanza con Trieste e dunque per motivi di concorrenza non sempre viene controllato tutto quello che dovrebbe essere controllato: non è uno scoop ciò che affermo – ha concluso Montemagno – ma un dato di fatto». Trieste dunque rischia di restare indietro per questo motivo, ma non può nemmeno essere competitiva con la Slovenia dal punto di vista dei costi. I Punti franchi dunque, di cui ora l’Agenzia delle Dogane e l’Autorità portuale hanno diffuso una nuova versione delle Disposizioni di servizio, con Ie loro agevolazioni in grado di attrarre investitori e traffici anche in questo”derby”, oltre che per quanta riguarda la concorrenza in generale, potranno essere la carta vincente. Tanto più adesso che l’area franca toIta dal Porto vecchio viene ricollocata in cinque nuovi settori: I’interporto di Fernetti, l’ex stazione di Prosecco, l’ex Aquila dove sorgerà il terminal ro-ro di Teseco, il Canale navigabile di Zaule e le Noghere, e potrà essere sfruttata non solo per scopi strettamente portuali, ma anche logistici e, a certe condizioni, manifatturieri. Le agevolazioni triestine (ad esempio il fatto che la durata di permanenza delle merci in deposito non è soggetta ad alcuna limitazione) saranno recepite anche nel testo della nuova legge sui porti. L’ha sostenuto il commissario dell’Autorità portuale Zeno D’ Agostino che ha anche annunciato che questa ‘must’ tutto triestino sarà illustrato ai consulenti legali degli operatori logistici cinesi, al Transport logistic di Shanghai, grande fiera mondiale della logistica che si apre a breve e alla quale Trieste sarà presente. «Queste disposizioni – ha spiegato il commissario dell’autorità garante – colmano il vulnus prodotto dalla mancata emanazione dei cosiddetti decreti attuativi del regolamento dei Punti franchi e forniscono certezza giuridica agli operatori e agli investitori anche con specifici riferimenti a quell’Aliegato ottavo del Trattato di pace che era una continua discussione da osteria che ora finalmente deve essere troncata». In base al Protocollo d’intesa con l’Authority firmato già l’estate scorsa, le Dogane contribuiscono, snellendo Ie procedure a velocizzare i traffici anche con I’aiuto dell’informatica dal momento che il porto mette a disposizione la propria piattaforma tecnologica. Non svolgono, infatti, come sottolineato dallo stesso direttore interregionale, solo I’aspetto repressive. <Anche le amministrazioni doganali – ha specificato Montemagno – vengono messe in concorrenza perché possono contribuire a velocizzare o meno i traffici, in primis con i tempi di sdoganamento. Chi punta ad attrarre traffici sarà in grado di farlo anche sulla base dei tempi di sdoganamento e non soltanto grazie al bagaglio infrastrutturale. È anche prevista – ha aggiunto – a favore degli operatori una procedura di accreditamento che va sotto il nome di “Aeo”, acronimo inglese di “Operatore economico autorizzato”: attraverso un’istanza all’Ufficio doganale, una società è in grado di farsi dare un certificato che le fornisce una patente dal punto di vista della solvibilità e della sicurezza. In questo modo le viene abbattuta in percentuale notevole la serie di controlli doganali da subire>.

  • Russia: l’UE proroga le sanzioni… tra un referendum e l’altro…

    Russia: l’UE proroga le sanzioni… tra un referendum e l’altro…

    di Daniele Spagnol

    Il 1º luglio 2016 il Consiglio ha prorogato le sanzioni economiche riguardanti settori specifici dell’economia russa fino al 31 gennaio 2017.

    Introdotte inizialmente per un anno il 31 luglio 2014, in risposta alle azioni della Russia volte a destabilizzare la situazione in Ucraina, tali misure sono state poi rafforzate nel settembre 2014 e riguardano il settore finanziario, dell’energia, della difesa e dei beni a duplice uso.

    Il 19 marzo 2015 il Consiglio europeo ha convenuto di far dipendere la durata delle sanzioni dalla piena attuazione   degli accordi di Minsk, che doveva avvenire entro il 31 dicembre 2015. Dal momento che a tale data gli accordi non erano stati pienamente attuati, il Consiglio ha prorogato le sanzioni fino al 31 luglio 2016. Dopo averne valutato l’attuazione, il Consiglio ha deciso di rinnovare le sanzioni per un ulteriore periodo di sei mesi, fino al 31 gennaio 2017.

    In particolare, le sanzioni economiche prorogate dalla decisione, limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’UE da parte di cinque grandi enti finanziari russi di proprietà dello Stato e delle loro filiali controllate a maggioranza stabilite al di fuori dell’UE, nonché di tre grandi società russe attive nel settore energetico e di tre operanti in quello della difesa. Impongono inoltre, un divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi, stabiliscono un divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari o utilizzatori finali militari in Russia limitano l’accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio.

    Oltre a queste sanzioni economiche, in risposta alla crisi in Ucraina sono in vigore varie misure dell’UE, tra cui, misure restrittive individuali mirate, ossia il divieto di visto e il congelamento dei beni, al momento nei confronti di 146 persone e 37 entità fino al 15 settembre 2016, misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, limitate al territorio della Crimea e a Sebastopoli, attualmente in vigore fino al 23 giugno 2017. La decisione è stata adottata mediante procedura scritta e, come previsto per tutte le decisioni di proroga di misure    restrittive, all’unanimità. Costo dell’operazione? Secondo le ultime stime in nemmeno  due anni di guerra commerciale e diplomatica tra Ue e Russia sono costati all’Italia 3,6 miliardi di euro di export andato in fumo. A tanto ammonta la perdita di export da quando è partita la guerra diplomatica e commerciale a seguito del comportamento di Mosca nella crisi ucraina. Lombardia, Emilia Romagna e Veneto le Regioni più colpite. Se a questo ci aggiungiamo le ripercussioni del  referendum britannico,  il futuro non si può certamente definire roseo. E’ infatti stimato  tra il 3 e il 7% il calo delle cessioni (esportazioni?) del prossimo anno verso la Gran Bretagna. Significa un taglio fino a 1,7 miliardi di euro. I settori più colpiti saranno quelli legati alla meccanica strumentale e ai mezzi di trasporto. Londra è il quarto mercato di export per l’Italia, mentre quello Russo è passato dall’ottavo a tredicesimo. Benissimo potremmo dire!

    Allegato: Proroga sanzioni – provvedimento

     

  • Comunicato Stampa rinnovo cariche ANASPED

    di Redazione

    Massimo De Gregorio confermato alla presidenza del consiglio direttivo di ANASPED, la Federazione Nazionale  degli Spedizionieri Doganali.

    Il congresso si è tenuto il 27 e 28 maggio a Roma e si è articolato in due sessioni: la parte pubblica che si è svolta venerdì alla presenza di molte autorità del settore e la sessione congressuale e quindi elettiva che si è svolta nella giornata di sabato.

    La relazione centrale è stata tenuta da Massimo De Gregorio che ha fatto il bilancio degli ultimi anni di intensa attività dell’associazione ma il punto di maggiore interesse è stato rivolto all’entrata vigore lo scorso 1° maggio  del nuovo codice doganale unionale e alle sfide che le nuove normative comunitarie imporranno agli spedizionieri doganali.

    Superato il periodo di transizione, ha sottolineato Massimo De Gregorio,  il codice doganale unionale  disciplinerà   in modo omogeneo nei Paesi dell’Unione Europea tutte le operazioni e le procedure doganali per le merci in importazione transito ed esportazione con l’obbiettivo ambizioso di informatizzare e centralizzare ogni  operazione . Una sfida che ci vedrà impegnati come professionisti del settore per concorrere insieme all’ARedazionegenzia delle Dogane a modernizzare e qualificare, secondo logiche di efficienza, tutte le operazioni doganali valorizzando le competenze e le professionalità di cui l’Italia dispone.

    Sul tema sono intervenuti il direttore generale dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dott. Giuseppe Peleggi che, dopo aver raccolto gli unanimi consensi per la risposta operativa data dagli Uffici doganali in occasione delle modifiche procedurali dello scorso 1° maggio,  ha colto positivamente il ruolo che gli spedizionieri doganali italiani intendono affermare nei prossimi anni in uno spirito di collaborazione e di linguaggio condiviso così come avvenuto con l’entrata in vigore del nuovo codice doganale unionale che ha rappresentato l’occasione,  ha aggiunto il direttore Peleggi, per misurare insieme la positiva sinergia fra la nostra struttura operativa e gli spedizionieri doganali di  tutta Italia . Un successo operativo che fa ben sperare per il futuro.

    Apprezzati anche gli interventi della dottoressa Cinzia Bricca, direttore centrale dell’ufficio legislazione e procedure doganali, e della dottoressa Teresa Alvaro, direttore centrale delle tecnologie per dell’innovazione dell’Agenzia delle Dogane, che ha posto l’accento sulla necessità di sviluppare sempre di più e meglio le procedure innovative e tecnologiche nel settore doganale per competere e concorrere al pari con gli altri  paesi Europei . La dottoressa Teresa Alvaro ha valorizzato il salto in avanti che in questi anni ha fatto l’Italia in materia di informatizzazione delle procedure ma ha anche sottolineato l’attenzione degli operatori doganali nell’accompagnare i processi  investendo  in tecnologia nelle proprie aziende.

    Nel quadro di un rinnovato dialogo tra le diverse anime che rappresentano il mondo degli operatori logistici sono stati particolarmente apprezzati i contributi dell’ On. Cosimo Ventucci, Presidente onorario di ANASPED, di Nereo Marcucci, recentemente confermato alla presidenza di CONFETRA, di Giuseppe Benedetti, presidente di ASSOCAD, di Giovanni De Mari, presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, e di Domenico de Crescenzo, presidente della sezione doganale di FEDESPEDI.

    La parte elettiva del congresso si è svolta nella sessione di sabato ed ha visto la riconferma del presidente Massimo De Gregorio e l’elezione dei  vice presidenti  Bruno Pisano della associazione della Spezia e di Serse Grisendi di Reggio Emilia.

     

    Questa la composizione dei nuovi organi:

     

    Consiglio Direttivo

    Massimo De Gregorio Presidente

    Bruno Pisano Vice Presidente Vicario

    Serse Grisendi Vice Presidente

    Nevio Bole Segretario

    Ciro Autore vice Segretario

    Pio De Girolamo Tesoriere

     

    Collegio dei Revisori

    Vincenzo Rovigi Presidente

    Vincenzo Anatella

    Bruno Milella

    Gabriele Bevilacqua

    Stefano Pietraforte

     

    Collegio dei Probiviri

    Walter Orlando Presidente

    Gianfranco Lorenzoni

    Maria Ester Venturini

    Bruno Ingiostro

    Enzo Brizi

  • Newsletter n. 6/2016

    Newsletter Anasped 06 / 2014

    La Newsletter della Federazione Nazionale degli Spedizionieri Doganali – ANASPED – si propone di fornire approfondimenti sui temi riguardanti l’attività dei propri iscritti, con notizie di spessore nazionale, europeo e internazionale. Allegata la Newsletter N° 6 di Giugno 2016. Argomenti della Newsletter:

    Comunicato Stampa rinnovo cariche ANASPED di Redazione

    Russia: l’UE proroga le sanzioni… tra un referendum e l’altro… di Daniele Spagnol

    Koper: quando l’erba del vicino non e’ la migliore di Redazione