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Dal Parlamento Europeo – le dogane come facilitazione degli scambi

da Redazione / sabato, 04 Febbraio 2017 / Pubblicato il Articoli newsletters, Professione e normativa

Dall’entrata in vigore del  trattato  di  Lisbona,  nel  2009,  la politica  commerciale  comune dell’Unione  europea  si  è  profondamente  sviluppata con  un maggiore  coinvolgimento   del Parlamento  europeo nella sua definizione  e nel suo controllo.  La politica commerciale si e fatta più  globale ed inclusiva,  necessitando  di una più  stretta collaborazione  con  le  parti interessate,  di cui bisogna ascoltare le voci e delle cui sfide e opportuno tener conto. Questa dimensione è  particolarmente  pertinente  per  i capitoli  commerciali  del  funzionamento   e dell’organizzazione   delle  dogane, nonchè della difesa  dei  diritti  di  proprietà  intellettuale (DPI),   delle  indicazioni   geografiche   (IG)   e dell’integrità  delle  catene   internazionali   di approvvigionamento  in cui i rischi sono ricorrenti e pregiudicano la sicurezza e la protezione dei cittadini, dei consumatori e delle imprese dell’UE. Nonostante il costante aumento  degli  scambi di  servizi,  il commercio  di  beni rimane  un elemento  centrale  delle relazioni  commerciali  internazionali.  Le materie prime ed i prodotti intermedi  si muovono  intensamente  in tutto  il mondo  a causa dello  sviluppo delle catene globali del valore.

802520807-eurozona-simbolo-politico-idea-logoI consumatori finali hanno accesso ad una grande varietà di prodotti, sia agricoli che industriali, grazie all’espansione degli accordi commerciali multilaterali, regionali o  bilaterali. Le dogane   fisiche  restano,   pertanto,  essenziali   nel  sostenere  gli  interessi commerciali  dell’Unione,  la salvaguardia  delle risorse proprie della UE,  in particolare  i dazi doganali e gli interessi fiscali nazionali. Di conseguenza, i porti europei reclamano un insieme di regole comuni, applicate in modo uniforme per beneficiare di pari condizioni al momento di  competere  per i carichi, e un onere amministrativo equivalente,  attualmente derivante  da regimi IVA diversi che distorcono gli scambi commerciali sia online che offline. L’attuazione dell’accordo sull’agevolazione  degli scambi dovrebbe essere una priorità sia  per I’UE   che   per   I’OMC  al   fine  di   facilitare   Ia  valorizzazione   dell’economia   delle   aree sotto sviluppate  ma non e sufficiente. Alle dogane spetta altresì la responsabilità  di contrastare, attraverso i controlli alla frontiera, l’aumento del volume degli scambi di merci che violano i diritti di proprietà intellettuale  che minacciano    l’occupazione,   la   crescita,   l’innovazione   e   la competitività.   Questo è di fondamentale    importanza   dal   momento   che   i prodotti   e  servizi   interessati   dai   DPI rappresentano  circa il 90% delle esportazioni  dell’UE, e generano i1 39% dei posti di lavoro e il 35%  del  PIL. Tuttavia, solo  il 9% delle  PMI ricorre  all’applicazione  dei  DPI  in modo approfondito . Le ragioni sono che le PMI trovano il processo troppo oneroso, complesso  e/o di  poca  utilità.  Di conseguenza, la  maggior  parte dei  progressi  realizzati  dalle  PMI  non beneficiano  di alcuna  protezione,  Questa situazione indebolisce  non  solo la  posizione all’interno di un determinate mercato, ma anche l’economia dell’UE nel suo complesso. L’OCSE ha stimato che una riforma completa dell’agevolazione degli scambi potrebbe ridurre i  costi commerciali  fino al  10% per  i paesi OCSE. A livello globale, una riduzione anche dell’1 % dei costi commerciali farebbe aumentare il reddito mondiale di € 30 miliardi. Questo rappresenta   un enorme  potenziale   cui  attingere  e  spiega  l’importanza   fondamentale   di aumentare l’efficienza  delle dogane. I motori principali sono la modernizzazione delle dogane e il rafforzamento  della cooperazione  doganale internazionale. Le amministrazioni doganali  degli  Stati membri sono  altresì   soggette ad una notevole   pressione    sul  piano delle risorse. Esse si trovano confrontate a grandi sfide nell’espletamento delle proprie  mansioni,

A causa della loro presenza   alle frontiere esterne dell’UE, le dogane sono anche chiamate  ad attuare più di 60 atti Legislativi non-doganali dell’UE relativi, ad esempio, al duplice uso, alle armi da fuoco, alla proprietà  intellettuale, alia salute pubblica,  alla tutela dei consumatori, all’ambiente   e all’agricoltura.

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