Motore, ciak… azione!

Primo convegno made in AnaspeDoganaGiovani

“I controlli extratributari: il ruolo del Doganalista e le sue responsabilità – Il Futuro della Professione”

GENOVA – Sabato 22 marzo 2025. È nella splendida cornice dello Starhotel President, che si accendono i riflettori sull’evento inaugurale della stagione formativa Anasped, intitolato “Il Futuro della Professione. I controlli extratributari: il ruolo del Doganalista e le sue responsabilità. Il primo convegno dell’anno all’insegna della novità, rappresenta il debutto del nostro gruppo giovani alla regia e nel cast di un incontro così importante e partecipato. Organizzazione, locandina, titolo, scelta dei temi, relatori – e non solo – sono, infatti, nelle nostre mani, con la preziosa collaborazione di Anasped, in quel bellissimo (e talvolta impegnativo) gemellaggio fra generazioni, immaginato dai padri fondatori di AnaspeDoganaGiovani.

Illustri ospiti prendono parte al convegno. Sono presenti in sala, oltre ai vertici della nostra categoria sia a livello nazionale che nella regione ospitante, anche l’On. Massimo Milani e il Dott. Francesco Pittaluga, in rappresentanza di ADM DT Liguria. È collegato, invece, da remoto il Presidente di Conftrasporto, Pasquale Russo. Ai saluti istituzionali – un vero e proprio coro di apprezzamenti sinceri per il lavoro dei giovani, misto a una curiosità carica di aspettativa  – segue il toccante intervento della nostra collega, Sara Biazzi. La sua introduzione è una risposta alle domande che silenziosamente aleggiano in sala.

Il primo convegno dell’anno all’insegna della novità? Ma sul ruolo del doganalista e sul futuro della professione non è già stato detto tutto? Si parlerà ancora di abolizione delle frontiere in UE, liberalizzazione della rappresentanza diretta e della figura dell’AEO?

Tutt’altro. Il nostro gruppo giovani intende spostare il punto di vista, aprire l’inquadratura ai colori del mondo che ci circonda, lasciando alle spalle la pellicola in bianco e nero, i problemi d’antan che per lungo tempo hanno animato la nostra categoria. Sono, infatti, tutte le nuove normative, scritte con un linguaggio doganale, ma che doganali non sono, a catturare la nostra attenzione. Regolamenti europei che pongono obiettivi sfidanti, quali la tutela della salute o la salvaguardia ambientale e che, per essere rispettati all’interno dell’UE, vanno applicati alle merci che attraversano la frontiera sia al momento dello sdoganamento che in una fase successiva.

Il nostro gruppo giovani ritrae, quindi, un doganalista che si addentra in questi aspetti, approfondendo tanto la parte legislativa quanto quella pratica, per guidare le aziende nei complessi adempimenti e nella pianificazione di operazioni dalla dimensione internazionale. Ed i primi due panel sono dedicati proprio a questo, ai controlli extratributari in linea e a posteriori, vediamoli insieme.

Panel n. 1 – i controlli extratributari in linea, CHED, NOA e certificato radiometrico a tutela della salute e dell’ambiente.

I nostri giovani colleghi Marco Marchisio e Marco Faedda presentano i relatori protagonisti dei controlli sanitari e radiometrici. La Dott.ssa Paola Broccolo, funzionario del Ministero della Salute, ed il nostro collega Pasquale Guarino intervengono per primi, illustrando i controlli sanitari per i prodotti ad alto rischio, svolti nel primo PCF all’ingresso nell’UE secondo frequenze decise a livello unionale, e per quelli a rischio meno elevato, condotti in qualsiasi PCF con una cadenza decisa dagli Stati membri.

La Dott.ssa Broccolo chiarisce i documenti nei quali culminano i controlli sanitari, vale a dire il CHED e la NOA, oggetto di un recente avviso ADM ed approfondita dal nostro collega Pasquale Guarino. Particolarmente apprezzata, inoltre, la sua spiegazione di dettagli tecnici relativi ai controlli sanitari, quali la procedura per il campionamento dei prodotti, l’effettuazione delle analisi di laboratorio, l’iter seguito dalle autorità in caso di merci non conformi. Per queste ultime – consiglia Pasquale – gli operatori devono garantire massima tracciabilità al fine di ritirarle dal mercato qualora l’esito sfavorevole delle analisi pervenga dopo la messa a disposizione dei prodotti. Significativi anche i commenti sul documento 2024/6481/C da parte della Dott.ssa Broccolo, che risalta i problemi degli operatori, fra i quali la mancata esecuzione di un controllo sanitario a causa di un’errata classificazione doganale della merce.

Eventualità, quest’ultima, pericolosa anche nell’ambito radiometrico, sottolinea l’Ing. Righi – esperto di radioprotezione presso FAI Innovazione srl –  nella sua disamina della normativa e delle modalità di effettuazione dei controlli nei porti italiani. Interviene, quindi, l’Avvocato Pennacino, cogliendo la palla al balzo, per illustrare le conseguenze penali dell’omessa sorveglianza radiometrica, reato contravvenzionale, senza contare quelle civili. Fra queste, in particolare, si sofferma sul caso del controllo radiometrico eseguito, ma non previsto all’inizio della spedizione – del resto la voce doganale (errata) non lo richiedeva.

Un salvataggio in corner – potremmo dire con un’espressione calcistica – che non protegge, tuttavia, da responsabilità civile dello spedizioniere doganale per ritardi nello sdoganamento, invocati dai clienti. Cruciale adottare cautele – esorta l’Avvocato Pennacino – quali una chiara definizione contrattuale delle responsabilità e un occhio attento all’insidiosa “Institute Radioactive Contamination exclusion clause” nelle polizze assicurative del doganalista.

Panel n. 2 – Green Deal europeo fra CBAM e EUDR

Il microfono passa alla nostra giovane collega Erika Dova per presentare il secondo panel. Un dibattito coinvolgente assieme al doganalista esperto, Vicepresidente del CNSD, Giuliano Ceccardi cattura l’attenzione della platea, guidandola nei dettagli più curiosi del CBAM (che bella esperienza! Speriamo di fare il bis, ndr). La spiegazione del quadro normativo internazionale, europeo, le definizioni (come quella di CO₂ equivalente) e i chiarimenti sul funzionamento dell’EUETS, predecessore del CBAM sul piano nazionale, preparano la sala alla parte pratica.

Casi concreti di compilazione del registro transitorio CBAM scorrono veloci nelle slides, intervallando la narrazione di uno strumento di politica ambientale con nozioni doganali a noi care. Pensiamo all’origine non preferenziale, talvolta diversa dal paese di produzione nel mondo CBAM, ai perfezionamenti o al calcolo dell’obbligazione doganale nel perfezionamento attivo.

Non mancano un caso interessante, risolto dal Vicepresidente Ceccardi, riguardante il disallineamento fra le voci doganali dell’urea previste nel registro CBAM e quelle nella Taric, ed alcuni trucchi del mestiere, condivisi da Giuliano Ceccardi, per contattare il Ministero dell’Ambiente. Le riflessioni sul prezzo del carbonio e sulla sua rilevanza per ridurre emissioni e costi all’importazione, infine, lasciano presto il posto al secondo pilastro del Green Deal, l’EUDR.

Erika passa, dunque, la parola a Gianluca Sigismondi di AnaspeDoganaGiovani. Gianluca espone alla platea l’obiettivo dell’EUDR, ossia garantire che i prodotti esportati, importati o semplicemente circolanti nell’UE siano a deforestazione zero, e le merci toccate da questo nuovo adempimento. Illustra, poi, i soggetti obbligati dalla normativa, sottolineando la centralità della dichiarazione di dovuta diligenza, la cui presentazione (ma non la responsabilità) può essere delegata a un mandatario, previsto dal regolamento EUDR.

Il dibattito sfocia, quindi, nel confronto fra questa figura e il dichiarante CBAM autorizzato, un paragone curato magistralmente dall’Avvocato Valeria Baldi. L’Avvocato mette in luce le differenze sotto il profilo della responsabilità e le cautele contrattuali da adottare. Il dichiarante CBAM autorizzato, infatti, è responsabile dei dati trasmessi nella relazione trimestrale, pur non avendo alcun contatto con il gestore dell’impianto per accertare la veridicità delle informazioni.

Il secondo panel si conclude con utili prospettive future. Viene illustrata dall’Avvocato Baldi la proposta di semplificazione del CBAM, mentre Gianluca racconta le novità attese in ambito EUDR, soprattutto la classificazione dei paesi ad alto, medio e basso rischio da parte della Commissione. Non solo. Le riflessioni di Gianluca sono il “la” perfetto per la prosecuzione del convegno nel terzo e ultimo panel.

Il doganalista, storicamente, è focalizzato nel momento dell’import/export e la dogana è vista come un ostacolo. Dovrebbe essere vista a 360° e il doganalista coinvolto nella pianificazione aziendale. Il doganalista deve intervenire nella contrattualistica, nelle procedure aziendali. Il doganalista deve guidare il cambiamento, non subirlo passivamente”.

Panel n. 3 – relatori ed un moderatore d’eccezione

È il professor Enrico Perticone ad introdurre un parterre straordinario, composto dal Presidente del CNSD, Paolo Pasqui, e dai Presidenti di Assocad e Anasped, rispettivamente Bruno Pisano e Massimo De Gregorio. Siede, inoltre, al tavolo dei relatori per AnaspeDoganaGiovani, il nostro collega, Roberto Bosticco, la voce perfetta per sintetizzare gli interventi dei vertici della nostra categoria. Roberto non si limita, infatti, ad elencare i punti salienti, ma li amalgama con la visione del nostro gruppo giovani per una conclusione… di quelle che restano.

Centrale è uscire da quella zona di confort che è la dichiarazione in dogana ed entrare nei processi di impresa, puntando su una formazione solida e continua. Una base essenziale per sentirci (e proporci) come professionisti completi. Curiosità, desiderio di fare e imparare sono la chiave per affrancarsi dalla “casella del DAU”, ormai scomparso, così come cruciale è la capacità di stabilire legami e sinergie.

Pensiamo a collaborazioni con altri professionisti, commercialisti, avvocati, tecnici, chimici, ingegneri, ma anche fra generazioni all’interno della categoria. “Il futuro è dei giovani, ma non lo fanno i giovani, il futuro si deve fare tutti insieme”, afferma Roberto nel fragore degli applausi dei presenti in sala e di chi si è collegato da remoto, sottolineando quanto sia indispensabile un mix di esperienza e idee nuove. Una combinazione per guardare avanti e per creare quel senso di appartenenza che può dare lustro e attrattività al nostro mondo.

Ultimo, ma non meno importante, gli Avvocati Piero Bellante e Lorenzo Ugolini ci regalano degli scambi dinamici e frizzanti sul D. Lgs 141/2024. Un dibattito energico, vivace, che tocca i punti controversi delle DNC, purtroppo ormai noti alla nostra categoria, fra i quali la confisca amministrativa e la relazione con l’innalzamento della soglia di rilevanza penale dell’IVA a 100.000 Euro. Indelebili, infine, le esortazioni dell’Avvocato Bellante e dell’Avvocato Ugolini a studiare, sviluppare competenze, curiosità, passione e, soprattutto, pensiero critico.

Applausi. Si spengono le luci in sala, il nostro primo evento è terminato. Scorrono i titoli di coda e, fra questi, il più bello. Il nostro ringraziamento ai Presidenti del CT e di A.LI.SPE.DO, rispettivamente Manlio Marino e Giuseppe Rebolino, per la calorosa accoglienza, ai doganalisti senior Giuliano Ceccardi ed Enrico Perticone, così come alle autorità e a tutti i vertici della categoria che sono intervenuti al nostro convegno. Grazie a tutti i relatori per i loro contributi e la loro disponibilità, ai doganalisti Vincenzo Anatella e Ugo Cavalli, sempre al nostro fianco nelle call organizzative. Grazie a chi ha sfidato il maltempo per partecipare e a chi si è collegato da casa, così come grazie agli sponsor, Circle Group e Banchero&Costa Insurance.

E per finire, grazie al Presidente Anasped, Massimo De Gregorio, al Segretario Nevio Bole, per il sostegno e la fiducia riposta in noi giovani, a Giulia Paglioni e Giacomo Morabito, per il prezioso aiuto nell’organizzazione e nella parte informatica, fondamentali per il buon esito della nostra mattinata insieme.

Elena Di Benedetto

AnaspeDoganaGiovani

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